PROPOSTA DI ORDINANZA PER CONTRASTARE LA TRATTA DEI CUCCIOLI

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ultimotemplareterra
00domenica 21 giugno 2009 23:44

Da quanto emerge dalle indagini svolte in varie parti d’Italia da parte delle Forze dell’Ordine in particolare dal Corpo Forestale dello Stato coordinati dalla Magistratura la tratta dei cuccioli dai paesi dell’est è molto fiorente. Una ampia percentuale di cuccioli trasportati muoiono o durante il trasporto o immediatamente dopo. L’OIPA sta fattivamente collaborando con il Corpo Forestale di Torino nel contrastare le illegalità connesse al commercio dei cuccioli dai paesi dell’Est Europeo, che coinvolgono tre Procure della Repubblica in Provincia di Torino.
Queste ennesime indagini dimostrano che qualcosa non funziona nel commercio dei cuccioli dai paesi dell’Est europeo e che la attuale normativa sia nazionale sia comunitaria (Regolamento CEE 833-2003 “Regolamento CEE n. 998/2003 del 26 maggio 2003 Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia e che modifica la direttiva 92/65/CEE) che prevede la vaccinazione antirabbica ed il passaporto europeo, pur essendo molto particolareggiata non è sufficiente per contrastare il fenomeno criminoso in quanto molte volte disattese.
Quindi in attesa dell’approvazione di una organica normativa specifica di contrasto al commercio degli animali, l’OIPA richiede la possibilità di emanare un atto normativo (Ordinanza Ministeriale) che, tenendo conto anche da quanto previsto dall’articolo 30 del Trattato della Comunità Europea (Articolo 30: Le disposizioni degli articoli 28 e 29 lasciano impregiudicati i divieti o restrizioni all'importazione, all'esportazione e al transito giustificati da motivi di …….omissis…. di tutela della salute e della vita delle persone e degli animali o di preservazione dei vegetali,….omissis. Tuttavia, tali divieti o restrizioni non devono costituire un mezzo di discriminazione arbitraria, né una restrizione dissimulata al commercio tra gli Stati membri.) imponga l’obbligo per i cuccioli in ingresso in Italia oltre al passaporto europeo ed alla vaccinazione antirabbica anche l’obbligo della conclusione delle vaccinazioni per le altre malattie infettive, soprattutto parvovirosi e cimurro.
Tale atto potrebbe essere motivato tenendo conto sia della normativa comunitaria e nazionale a tutela del benessere degli animali.
Infatti gli stress del distacco dalla madre e del viaggio creano un abbassamento nelle difese immunitarie dei cuccioli, la promiscuità dei contatti tra numerosi soggetti di cucciolate diverse in molteplici ambienti favorisce l’instaurarsi di gravi patologie di natura virale e/o parassitaria che potrebbero causare il decesso di una cospicua percentuale di cuccioli importati o di quei cuccioli, non provenienti da altri stati membri, che ne venissero a contatto. Lo scopo è la tutela della vita degli animali ed in subordine anche per la tutela dei consumatori in quanto spesso accade che una volta acquistato l’animale debbano rivolgersi al medico veterinario, sostenendo dei costi aggiuntivi, e soprattutto non sempre l’animale riesce a sopravvivere producendo dispiaceri alla famiglia.

http://www.oipaitalia.com/maltrattamenti/appelli/trattacuccioli_petizione.html

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