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Conferenza di Malanga

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2009 21:48
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Sesso: Maschile
1-nov-2009
Ieri alle 15.00 presso Mondovì (Cn) in perfetto orario si è svolta la conferenza “finale” del prof. Corrado Malanga, in una sala gremita di persone ansiose di sentire le ultime notizie in merito alla ricerca sull’abduction in Italia.
Il professore appare in piena forma, concentrato e disponibile, e parte dall’inizio della sua storia con il C.U.N. raccontando della sua entrata nella ricerca sull’abduction in Italia con il caso Lonzi, che lo spinse ad applicare la prima ipnosi coadiuvato dal dott. Moretti (ipnologo).
La sua abilità nell’applicazione dell’ipnosi regressiva è dovuta anche all’interesse maturato fin dall’infanzia in questa disciplina che all’età di soli 15 anni l’ha visto iniziare la lettura dei testi riguardanti questa materia.
Prosegue poi raccontando velocemente le motivazioni del suo allontanamento dal C.U.N. stesso che invece di metterlo fuori gioco gli permette di svolgere la sua ricerca senza freni di nessun tipo.
Finisce la prima parte della conferenza dopo più di due ore e mezza con una serie di casi di ipnosi regressiva molto esplicativi sul funzionamento dell’ipnosi stessa e sulla metodologia utilizzata dagli alieni per rapire gli addotti, arrivando a spiegare anche della difficoltà dell’ipnologo stesso nel tollerare le ondate emotive della persona che rivive la situazione di rapimento alieno.
La motivazione della sua decisione di interrompere le ipnosi e le conferenze viene rimandata al finale.
Durante la pausa ho avuto il piacere di incontrare vecchie leve del sentistoria come Aisirul, Lillith, Indios che è anche l’organizzatore dell’evento ed al quale faccio i miei complimenti, ulic con la c che scriveva tempo fa sul forum, ed altri che non ho avuto il tempo di conoscere.
La seconda parte inizia dopo un quarto d’ora con la descrizione dell’evoluzione del metodo dell’ipnosi regressiva che con l’affinamento della tecnica permette di uscire dal problema alieno in una sola seduta, raccontando bene come sia stato difficile affrontare le problematiche che di volta in volta si presentavano come a gradini o piccoli balzi di consapevolezza.
Il simbad viene presentato come un metodo eccezionale che permette agli addotti di liberarsi da soli, senza l’intervento dell’ipnosi, con un veloce riferimento al caso delle 105 e-mail che hanno permesso ad una addotta di liberarsi dal problema.
Una sferzata di ottimismo viene data al pubblico che nel sentire come le ultime ipnosi si possono risolvere velocemente in una seduta di un ora e quarantacinque minuti, così per il simbad in una decina di applicazioni permette di liberarsi in ugual modo se si seguono precisamente certe indicazioni.
La cosa è descritta molto bene nell’articolo “Simulazioni Mentali” di Corrado.
Il professore conclude affermando che sulla base delle scoperte fatte e degli avanzamenti avvenuti in questo campo “siamo gli unici al mondo a saper dare una spiegazione al fenomeno ma soprattutto gli unici a poter interrompere una volta per tutte la spirale di rapimenti che l’addotto subisce”, si ritiene soddisfatto e può passare ad un’altra fase della ricerca.
Questo non è un addio ma un cambiamento di metodo volto a competare l’opera.
Ora che gli addotti hanno gli strumenti necessari per combattere il rapimento alieno e di liberarsi definitivamente, il professore può dedicarsi alla ricerca, dopo una pausa ristoratrice naturalmente.
Nel finale i presenti hanno potuto chiedere spiegazioni e fare domande curiose che hanno trovato il professore molto disponibile.
Gli argomenti trattati variavano dalla costituzione dell’universo olografico, la riprogrammazione del passato e del futuro, il 2012, il progetto MK Ultra, un breve accenno alle striscie chimice, ed una battuta sul bombardamento della luna.
Una domanda che ho trovato molto interessante è questa: “Come mai i militari non hanno un Malanga in grado di ipnotizzare ed entrare in contatto con le componenti animiche?”.
La risposta è semplice: Solo perché i militari non sono animici ma soprattutto perché l’addotto non è volontariamente disposto a farsi ipnotizzare.
Nel finale il professore si rivolge con ottimismo ai presenti affermando che effettivamente il risveglio di coscienza stà velocemente accellerando e che molto probabilmente riusciremo a completare la liberazione in un tempo più veloce del previsto.


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"
01/11/2009 21:48
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