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VERSI 5-6

asastra-vihitam ghoram
tapyante ye tapo janah
dambhahankara-samyuktah
kama-raga-balanvitah
karsayantah sarira-stham
bhuta-gramam acetasah
mam caivantah sarira-stham
tan viddhy asura-niscayan

asastra: non nelle Scritture; vihitam: dirette; ghoram: dannose per altri; tapyante: si sottopongono; ye: coloro che; tapah: austerità; janah: persone; dambha: con orgoglio; ahankara: ed egoismo; samyuktah: impegnate; kama: di lussuria; raga: e attaccamento; bala: con la forza: anvitah: spinti; karsayantah: tormentando; sarira-stham: situato nel corpo; bhuta-gramam: la combinazione degli elementi materiali; acetasah: avendo una mentalità sviante; mam: Me; ca; anche; eva: certamente; antah: all'interno; sarira-stham: situato nel corpo; tan: loro; viddhi: comprendono; asura-niscayan: i demoni.



TRADUZIONE

Coloro che per orgoglio ed egotismo si sottopongono a severe austerità e penitenze non raccomandate nelle Scritture e, spinti dalla lussuria e dall'attaccamento, sono così insensati che torturano gli elementi materiali del corpo, e insieme l'Anima Suprema che dimora in loro, sappi che sono definiti demoni.



SPIEGAZIONE

Ci sono uomini che s'inventano le loro proprie austerità e penitenze senza preoccuparsi se sono menzionate o no nelle Scritture, per esempio, digiunare per servire un fine puramente materiale, politico o altro. Le Scritture, in realtà, raccomandano il digiuno che serve all'avanzamento sul sentiero spirituale, e non quello che si propone scopi politici o sociali. Secondo la Bhagavad-gita, gli uomini che si sottopongono a tali austerità, non confermate dai Testi vedici, sono certamente demoniaci. I loro atti vanno contro i princìpi delle Scritture e non sono benefici per l'umanità. In fondo, essi agiscono solo per orgoglio, falso ego, cupidigia e attaccamento ai piaceri materiali. Questi atti turbano non soltanto l'ordine degli elementi materiali che costituiscono il corpo, ma anche il Signore Supremo, che vive in persona all'interno del corpo. Questi digiuni e austerità non autorizzati, compiuti per qualche fine politico, sono senza dubbio fonte di grande disagio anche per gli altri. Inoltre, non si trovano menzionati in nessuna parte dei testi vedci.

Gli uomini demoniaci possono credere con questi metodi costringeranno il nemico o il partito opposto a cedere alle loro richieste, ma talvolta accade invece che essi muoiano durante questi digiuni. Queste pratiche non sono approvate da Dio, il Quale, al contrario, afferma che coloro che vi si sottopongono sono demoni. Esse rappresentano, in realtà, un insulto verso il Signore, poiché vanno contro le leggi enunciate nei Testi vedici. A questo proposito il termine acetasah indica che gli uomini dalla mente sana obbediranno alle regole delle Scritture, mentre coloro che non godono di un tale stato mentale trascureranno le Scritture per inventare il proprio metodo di ascesi e di penitenza. Non dimentichiamoci il destino che attende queste persone demoniache, così come lo descrive il capitolo precedente. Il Signore le costringe a rinascere nel grembo di persone altrettanto demoniache e a vivere, vita dopo vita, secondo princìpi demoniaci, ignorando tutto della loro relazione con Dio, la Persona Suprema. Ma se sono abbastanza fortunati da ottenere la guida di un maestro spirituale in grado di condurli verso la via della saggezza vedica, allora potranno uscire dalla loro prigionia e raggiungere infine lo scopo supremo.





VERSO 7

aharas tv api sarvasya
tri-vidho bhavati priyah
yajnas tapas tatha danam
tesam bhedam imam srinu

aharah: mangiando; tu: certamente; api: anche; sarvasya: di tutti; tri viddhah: di tre generi; bhavati: c'è; priyah: caro; yajnah: sacrificio; tapah: austerità; tatha: anche; danam: carità; tesam: di loro; bhedam: differenze; imam: questo; srinu: ascolta.



TRADUZIONE

Anche il cibo preferito da ogni persona appartiene a tre categorie che corrispondono alle tre influenze della natura materiale. Questo vale anche per i sacrifici, per le austerità e la carità. Ascolta ora ciò che li distingue.



SPIEGAZIONE

In conformità delle diverse influenze della natura materiale, diversi, e non tutti allo stesso livello, saranno i modi di mangiare, di compiere i sacrifici, di praticare le austerità e di fare la carità. Chi può comprendere in modo analitico quali appartengono a una certa influenza materiale e quali a un'altra, è il vero saggio, al contrario degli sciocchi che non sanno distinguere le diverse forme di cibo, sacrificio e carità. Ci sono "missionari" che insegnano che chiunque, agendo secondo il proprio capriccio, può raggiungere la perfezione, ma queste guide senza intelligenza vanno contro gli insegnamenti delle Scritture, si costruiscono il loro proprio modo di agire e così ingannano le masse.





VERSO 8

ayuh-sattva-balarogya-
sukha-priti-vivardhanah
rasyah snigdhah sthira hridya
aharah sattvika-priyah

ayuh: durata della vita; sattva: esistenza; bala: forza; arogya: salute; sukha: felicità; priti: e soddisfazione; vivardhanah: accrescimento; rasyah: succosi; snigdhah: grassi; sthirah: sostanziosi; hridyah: graditi al cuore; aharah: cibo; sattvika: per chi è in virtù; priyah: gustosi.



TRADUZIONE

I cibi graditi a coloro che sono situati nella virtù accrescono la durata della vita, purificano l'esistenza e danno forza e salute, felicità e soddisfazione. Questi alimenti sono succosi, grassi, sani e graditi al cuore.





VERSO 9

katv-amla-lavanaty-usna-
tiksna-ruksa-vidahinah
ahara rajasasyesta
duhkha-sokamaya-pradah

katu: amari; amla: acidi; lavana: salati; ati-usna: molto caldi; tiksna: piccanti; ruksa: secchi; vidahinah: brucianti; aharah: alimenti; rajasasya: per chi è situato nella passione; istah: gustosi; duhkha: sofferenza; soka: miseria; amaya: malattia; pradah: causando.



TRADUZIONE

I cibi troppo amari, troppo aspri, salati, piccanti, pungenti, secchi e bruciati sono e da chi è dominato dalla passione. Essi generano sofferenza, infelicità e malattia.





VERSO 10

yata-yamam gata-rasam
puti paryusitam ca yat
ucchistam api camedhyam
bhojanam tamasa-priyam

yata-yamam: cibi cotti tre ore prima di essere consumati; gata-rasam: privi di gusto; puti: maleodoranti; paryusitam: decomposti; ca: anche; yat: ciò che; ucchistam: resti del cibo mangiati da altri; api: anche; ca: e; amedhyam: intoccabile; bhojanam: mangiare; tamasa: a chi è situato nell'ignoranza; priyam: cari.



TRADUZIONE

Il cibo cotto più di tre ore prima di essere consumato, privo di gusto, decomposto e putrido, e il cibo costituito di avanzi e di cose intoccabili, piace a coloro che sono dominati dalla più oscura ignoranza.



SPIEGAZIONE

Le uniche funzioni del cibo sono quelle di accrescere la longevità, di purificare la mente e di dare al corpo salute e vigore. Grandi autorità in materia hanno scelto, nel passato, gli alimenti che soddisfano nel modo migliore queste esigenze, e che sono tra gli altri, i prodotti del latte, lo zucchero, il riso, il grano, la frutta e la verdura. Questi sono gli alimenti preferiti dagli uomini guidati dalla virtù. Altri, come il mais o la melassa, sebbene non molto saporiti, acquistano sapore se mischiati col latte o con altri alimenti della virtù, e raggiungono così la sfera della virtù. Tutti questi alimenti sono per natura puri, non hanno niente in comune con le sostanze "intoccabili", impure, come la carne e i liquori. Gli alimenti grassi menzionati nel verso otto non hanno nessun rapporto con il grasso ricavato dall'abbattimento degli animali. I grassi animali sono reperibili nel latte, che è l'alimento migliore che ci sia. Il latte, il burro, il formaggio e altri simili prodotti forniscono grassi animali sotto una forma che esclude ogni necessità di uccidere creature innocenti. Soltanto una mentalità barbara permette che si continuino a massacrare gli animali. L'unico modo civile di ottenere le sostanze grasse necessarie all'uomo è quello di trarle dal latte. L'abbattimento degli animali è metodo proprio del sub-umano. Quanto alla proteine, si trovano abbondantemente nei ceci, nel dal (leguminosa simile alla soia), nel grano integrale e in molte leguminose.

Gli alimenti della passione, amari, troppo salati, troppo caldi o troppo speziati con peperoncino rosso, generano sofferenze perché producono una sovrabbondanza di muco nello stomaco, causa di varie malattie.
Gli alimenti dell'ignoranza tenebrosa sono generalmente quelli non freschi. Ogni cibo cotto più di tre ore prima di essere consumato appartiene alle tenebre dell'ignoranza ad eccezione del prasadam, cibo offerto dapprima al Signore. Essendo in decomposizione, questi alimenti emanano cattivi odori che spesso attirano gli uomini situati nell'ignoranza, ma tengono sempre lontani quelli situati nella virtù.

I resti del cibo possono essere consumati solo quando provengono da un pasto offerto dapprima al Signore Supremo o a uomini santi, specialmente al maestro spirituale. Altrimenti gli avanzi dei cibi appartengono all'ignoranza e non fanno che diffondere infezioni e malattie. Questi alimenti, sebbene estremamente graditi agli uomini avvolti dall'ignoranza, non attirano mai gli uomini situati nella virtù, che non li toccano neppure. Ma il cibo migliore è quello che si offre dapprima a Dio, il quale afferma nella Bhagavad-gita (9.26) di accettare le preparazioni di verdure, farina, latte e simili, quando Gli sono offerte con devozione (patram puspam phalam toyam). Naturalmente gli ingredienti più importanti per il Signore sono l'amore e la devozione che accompagnano l'offerta; ciò non toglie che il prasadam debba essere preparato con particolare cura. Qualsiasi cibo preparato in accordo con ciò che insegnano le Scritture a questo proposito e poi offerto a Dio, la Persona Suprema, può essere consumato anche molto tempo dopo che è stato cucinato, perché questo cibo è completamente spirituale. Perciò se si desidera rendere gli alimenti puri, "commestibili" e gustosi per tutti, si devono dapprima offrire a Dio, la Persona Suprema.






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