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deve ascoltare la conoscenza da un'autorità in materia. Non si devono interpretare le Scritture per qualche motivo personale. Ci sono numerosi commenti della Bhagavad-gita che deformano il significato del Testo originale. Ogni parola dev'essere presentata con il suo vero significato, e da un maestro spirituale autentico.

Akrodha: controllo della collera. Bisogna tollerare le provocazioni, perché se la collera scoppia tutto il corpo ne viene contaminato. La collera è il frutto della passione e della lussuria, perciò chi ha superato le tre influenze della natura materiale deve riuscire a liberarsene.

Apaisunam: avversione per la critica. Significa non ricercare difetti negli altri o correggerli senza necessità. Chiamare "ladro" un ladro non può ovviamente ritenersi una critica, ma dare del ladro a un uomo onesto è una grave offesa per chi progredisce sul sentiero della vita spirituale

Hri: modestia. Si deve dar prova di riservatezza ed evitare di compiere azioni detestabili.

Acapalam: determinazione. L'uomo determinato non si lascerà turbare o scoraggiare nei suoi sforzi, qualunque siano i risultati. Un tentativo può anche fallire, ma invece di affliggersene bisogna continuare a sforzarsi con pazienza e determinazione.

Tejas: vigore. È una qualità propria degli ksatriya a cui è richiesta una grande forza per poter proteggere i deboli. Essi non devono pretendere di essere non violenti; se la violenza si rivela necessaria, devono farne uso. Ma una persona che è in grado di piegare il nemico, può, in certe condizioni, mostrare il perdono. Può scusare le offese minori.

Saucam: purezza. Non deve limitarsi al corpo e alla mente, ma estendersi anche ai rapporti con gli altri. Si riferisce particolarmente ai vaisya, o commercianti, che non dovrebbero mai impegnarsi in compravendite clandestine.

Nati-manita: non aspettarsi onori. È una qualità del sudra, il comune lavoratore, membro del varna che il codice vedico classifica ultimo. Il sudra non deve inorgoglirsi vanamente o ricercare onori, ma deve rimanere nelle giuste norme del suo stato sociale. È anche suo dovere mostrare rispetto ai componenti dei varna superiori, per mantenere l'ordine sociale.

Tutte queste qualità sono spirituali, di natura divina. Ognuno deve svilupparle, secondo il varna e l'asrama a cui appartiene. Così, anche se la condizione materiale è causa di sofferenza, queste qualità, sviluppate con la pratica, possono gradualmente elevare l'uomo da qualsiasi posizione del varnasrama-dharma al livello più alto della realizzazione spirituale.





VERSO 4

dambho darpo 'bhimanas ca
krodhah parusyam eva ca
ajnanam cabhijatasya
partha sampadam asurim

dambhah: orgoglio; darpah: arroganza; abhimanah: vanità; ca: e krodhah: collera; parusyam: durezza; eva: certamente; ca; e; ajnanam: ignoranza; ca: e; abhijatasya: di colui che è nato; partha: o figlio di Pritha; sampadam: le qualità; asurim: della natura demoniaca.



TRADUZIONE

Orgoglio, arroganza, presunzione, collera, rudezza e ignoranza sono le qualità caratteristiche degli uomini di natura demoniaca, o figlio di Pritha.



SPIEGAZIONE

In questo verso è descritta la via verso l'inferno. Gli uomini demoniaci vogliono dare una dimostrazione di fede e di avanzamento nella scienza spirituale, ma non ne seguono neppure i princìpi. Sono sempre arroganti e orgogliosi di aver ricevuto un certo tipo di educazione o di possedere tante ricchezze. Desiderano essere adorati ed esigono il rispetto sebbene non ispirino alcun rispetto. Per un nonnulla si arrabbiano e parlano in modo offensivo. Non sanno ciò che dev'essere fatto e ciò che non dev'essere fatto. Agiscono in modo capriccioso, seguendo i loro desideri, e non conoscono nessuna autorità. Essi portano con sé questi attributi demoniaci fin dai primi istanti della loro vita nel corpo, nel grembo stesso della madre, e crescendo manifestano tutte queste qualità di cattivo augurio.





VERSO 5

daivi sampad vimoksaya
nibandhayasuri mata
ma sucah sampadam daivim
abhijato 'si pandava

daivi: trascendentali; sampat: beni; vimoksaya: destinati alla liberazione; nibandhaya: per la prigionia; asuri: qualità demoniache; mata: sono considerate; ma: non; sucah: preoccuparti; sampadam: beni; daivim: trascendentali; abhijatah: nato; asi: tu sei; pandava: o figlio di Pandu.



TRADUZIONE

Le qualità divine portano alla liberazione, mentre le qualità demoniache portano alla schiavitù. Ma non temere, figlio di Pandu, tu si nato con qualità divine.



SPIEGAZIONE

Sri Krishna incoraggia Arjuna affermando che lui non è nato con qualità demoniache. La presenza di Arjuna nella battaglia non è segno di una natura demoniaca, poiché si preoccupa tanto di valutarne i pro e i contro. Egli si domanda se persone rispettabili come Bhisma e Drona debbano essere uccise, perciò non agisce sotto l'influsso della collera, del falso prestigio o della durezza. La sua natura, dunque, non è demoniaca. Per uno ksatriya, un guerriero, scagliare frecce sul nemico è trascendentale, mentre trascurare di compiere questo dovere è demoniaco. Arjuna, dunque, non ha alcun motivo di lamentarsi. Chiunque osservi i princìpi regolatori dei differenti ordini di vita è situato sul piano trascendentale.





VERSO 6

dvau bhuta-sargau loke 'smin
daiva asura eva ca
daivo vistarasah prokta
asuram partha me srinu

dvau: due; bhuta-sargau: esseri viventi creati; loke: nel mondo; asmin: questo; daivah: divino; asurah: demoniaco; eva: certamente; ca: e; daivah: il divino; vistarasah: a lungo; proktah: detto; asuram: il demoniaco; partha: o figlio di Pritha; me: da Me; srinu: ascolta ora.



TRADUZIONE

O figlio di Pritha, in questo mondo esistono due categorie di esseri creati, gli uni divini e gli altri demoniaci. Ti ho già parlato a lungo delle qualità divine, ora ascolta da Me gli attributi demoniaci.



SPIEGAZIONE

Sri Krishna ha rassicurato Arjuna dicendogli che è nato con le qualità divine, e ora gli descrive la via demoniaca. Gli esseri condizionati in questo mondo sono divisi in due categorie. I primi, nati con le qualità divine, fanno una vita regolata, seguono cioè le Scritture e le autorità in campo spirituale. In effetti, ognuno dovrebbe compiere il proprio dovere alla luce di Scritture autentiche: chi agisce così è definito divino. I secondi, invece, coloro che non osservano i princìpi regolatori enunciati dalle Scritture ma agiscono in modo capriccioso, sono chiamati asura, o esseri demoniaci. L'unico metro di giudizio è dunque l'obbedienza ai princìpi regolatori delle Scritture. Infatti, le Scritture affermano che tutti, esseri celesti ed esseri demoniaci discendono da Prajapati; l'unica differenza è che gli uni si sottomettono alle regole vediche e gli altri no.





VERSO 7

pravrittim ca nivrittim ca
jana na vidur asurah
na saucam napi cacaro
na satyam tesu vidyate

pravrittim: agendo in modo corretto; ca: anche; nivrittim: non agendo in modo scorretto; ca: anche; nivrittim: non agendo in modo scorretto; ca: e; janah: persone; na: mai; viduh: sanno; asurah: di qualità demoniaca; na: mai; saucam: pulizia; na: né; api: anche; ca: e; acarah: comportamento; na: mai; satyam: verità; tesu: in loro; vidyate: c'è.



TRADUZIONE

Le persone demoniache non sanno ciò che si deve fare e ciò che non si deve fare . In loro non c'è purezza, né comportamento corretto, né veridicità.



SPIEGAZIONE

In ogni società umana civilizzata si trova, fin dalle origini, un insieme di regole scritturali che servono da guida per la società; ciò e vero, in particolare, per gli arya, termine che si riferisce a coloro che adottano la coltura vedica e per questo sono considerati le persone civili più evolute. Invece, coloro che non seguono le regole delle Scritture sono detti demoni, e il nostro verso lo conferma descrivendo la natura demoniaca, caratterizzata da ignoranza e da avversione nei confronti di ogni regola indicata nelle Scritture. La maggior parte delle persone demoniache non ha alcuna conoscenza di queste regole, e i pochi che le conoscono non hanno alcun desiderio di osservarle. Sono privi di fede e rifiutano di agire in accordo con le regole vediche. Non sono puliti, né internamente, né esternamente. Si deve sempre aver cura di mantenere il corpo pulito, facendo il bagno e lavandosi i denti, radendosi, cambiando i vestiti, e così via. Quanto alla purezza interna, si ottiene ricordando costantemente i santi nomi di Dio col canto del maha-mantra Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna, Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama, Rama, Hare Hare. Agli uomini demoniaci non piacciono questi princìpi di purezza interna ed esterna, perciò non li seguono.

Le regole di condotta sono racchiuse nelle Scritture, specialmente nella Manu-samhita, che contiene le leggi della razza umana ed è ancora oggi seguita dagli indù. Le leggi che regolano l'eredità dei beni e molte altre leggi hanno origine da questo testo. Tra l'altro esso prescrive che le donne non devono agire in modo indipendente perché sono come bambini. Questo, naturalmente, non significa che debbano essere trattate come schiave. Infatti, limitare la libertà di un bambino non vuol dire considerarlo uno schiavo. Gli uomini demoniaci hanno abbandonato questa regola e credono che uomo e donna debbano godere della stessa libertà. Ma è facile notare che i loro tentativi non hanno migliorato la situazione sociale del mondo. In realtà, la donna deve sempre avere accanto qualcuno in grado di proteggerla: il padre durante l'infanzia, il marito durante la giovinezza e la maturità, e i figli, ormai adulti, durante la vecchiaia. Questa è secondo la Manu-samhita, la giusta condotta sociale. L'educazione attuale, invece, ha artificialmente creato il presuntuoso concetto di femminismo; perciò il matrimonio, nella società moderna, non è altro che un'utopia. E non si può neppure dire che oggi la condizione morale della donna sia eccellente. Gli uomini demoniaci rifiutano tutte le norme positive per la società; poiché non approfittano dell'esperienza dei grandi saggi, né seguono le regole che essi hanno prescritto, le loro condizioni sociali diventano sempre più miserevoli.





VERSO 8

asatyam apratistam te
jagad ahur anisvaram
aparaspara-sambhutam
kim anyat kama-haitukam

asatyam: irreale; apratistam: senza fondamento; te: essi; jagat: la manfestazione cosmica; ahuh: dicono; anisvaram: senza controllore; aparaspara: senza causa; sambhutam: sorti; kim anyat: non vi è altra causa; kama-haitukam: è dovuto soltanto alla lussuria.



TRADUZIONE

Dicono che questo mondo è irreale, privo di fondamento e di un Dio che lo controlli; dicono che è un prodotto soltanto dal desiderio sessuale e non ha altra causa che la lussuria.



SPIEGAZIONE

Gli uomini demoniaci giungono alla conclusione che questo mondo è solo fantasmagoria. Per loro non esiste né causa, né effetto, né un maestro, né uno scopo: tutto è irreale. Sostengono che la manifestazione cosmica derivi da fenomeni "naturali" e dalle loro interazioni, e che tutto avvenga per caso. Non considerano mai la possibilità che il mondo sia stato creato da Dio con uno scopo ben preciso. Hanno la loro propria teoria: il mondo si è creato da solo, perciò non c'è motivo di credere che alla sua origine si trovi un Dio. Non esiste, per loro, alcuna differenza tra materiale e spirituale; come potrebbero dunque accettare l'Essere spirituale supremo? Tutto non è che materia, l'universo intero non è che una massa bruta d'ignoranza. Secondo loro ogni cosa è vuoto e qualsiasi manifestazione esistente è dovuta alla nostra incapacità di percezione. Danno per scontato che ogni manifestazione di diversità è soltanto un'esibizione d'ignoranza. E per dimostrarlo dicono: "L'uomo crea in sogno mille forme illusorie, ma quando si sveglia capisce che esistevano soltanto in sogno."

Sostengono dunque che "la vita è un sogno", ma non per questo sono meno esperti nell'arte di godere di questo sogno! Così, invece di acquisire la conoscenza, si rinchiudono sempre più nel loro mondo di sogni. Essi pensano che come un bambino nasce semplicemente dal rapporto sessuale, così questo mondo è stato creato senza alcun'anima. Per loro, solo una combinazione di elementi materiali ha prodotto gli esseri viventi, non è possibile che esista un'anima. Come numerose creature nascono senza alcuna causa dalla traspirazione o dalla putrefazione di un corpo, così credono che tutto ciò vive sia prodotto dagli elementi del mondo materiale combinati insieme. Così, sempre secondo loro, la natura materiale costituisce l'unica causa della manifestazione materiale. Essi non accordano nessuna fede alle parole di Krishna quando dice nella Bhagavad-gita (9.10), mayadhyaksena prakritih suyate sa-caracaram: "L'intero universo materiale si muove sotto la mia direzione." In breve, questi uomini demoniaci sono privi dell'esatta conoscenza sulla creazione del mondo, ma ognuno di loro possiede a questo proposito qualche teoria di sua invenzione. Ai loro occhi, tutte le interpretazioni dei Testi sacri si equivalgono, perché essi non credono nell'esistenza di una norma per comprendere le Scritture.





VERSO 9

etam dristim avastabhya
nastatmano 'lpa-buddhayah
prabhavanty ugra-karmanah
ksayaya jagato 'hitah

etam: questa; dristim: visione; avastabhya: accettando; nasta: avendo perso; atmanah: se stessi; alpa-buddhayah: i meno intelligenti; prabhavanti: producono; ugra-karmanah: impegnati in attività dolorose; ksayaya: per la distruzione; jagatah: del mondo; ahitah: non benefiche.



TRADUZIONE

Sulla base di tali conclusioni, gli uomini demoniaci, smarriti e privi di intelligenza, s'impegnano in attività dannose e ignobili destinate alla distruzione del mondo.



SPIEGAZIONE

Gli uomini demoniaci si dedicano ad attività che portano il mondo alla distruzione. Il Signore afferma in questo verso che essi hanno un'intelligenza inferiore. I materialisti, infatti, incapaci di concepire l'esistenza di Dio, credono di avanzare sulla via del "progresso", mentre in realtà, secondo la Bhagavad-gita, sono privi d'intelligenza e di ogni buon senso. Nel tentativo affannoso di godere al massimo in questo mondo, escogitano sempre qualcosa di nuovo che appaghi i loro sensi. Sebbene considerate sintomo di progresso, le loro invenzioni, purtroppo, provocano soltanto un rapido aumento della violenza e della crudeltà, verso gli animali come verso gli uomini. Gli uomini demoniaci ignorano totalmente il giusto comportamento da adottare nei rapporti col prossimo; e il massacro di animali è per loro una cosa normale. Sono considerati nemici del mondo, perché finiranno con l'inventare o creare lo strumento che causerà la distruzione di tutti gli esseri. Indirettamente, questo verso prevede le armi atomiche che oggi sono l'orgoglio del mondo intero. Da un momento all'altro può scoppiare una guerra e queste armi nucleari, esplodendo, creeranno il caos. L'unico scopo di queste invenzioni è distruggere il mondo, come indica questo verso. Questi ordigni compaiono nella società umana a causa dell'empietà della gente, e il loro scopo non è certo quello di condurre il mondo alla pace e alla prosperità.





VERSO 10

kamam asritya duspuram
dambha-mana-madanvitah
mohad grihitvasad-grahan
pravartante 'suci-vratah

kamam: lussuria; asritya: prendendo rifugio in; duspuram: insaziabile; dambha: di orgoglio; mana: e falso prestigio; mada-anvitah: assorti nel concetto; mohat: dall'illusione; grihitva: prendendo; asat: temporanee; grahan: cose; pravartante: prosperano; asuci: all'impurità; vratah: votati.



TRADUZIONE

Gli uomini demoniaci, preda dell'illusione, si rifugiano in una lussuria insaziabile e nella presunzione dell'orgoglio e del falso prestigio. Attratti da ciò che è temporaneo, sono sempre spinti verso attività malsane.


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