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Un po’ di storia
Certamente l’uomo primitivo ha imparato presto a cibarsi di miele, sfidando le api selvatiche per conquistare il frutto del loro lavoro. Per millenni, unico elemento zuccherino abbondantemente disponibile in natura, il miele ha rappresentato un alimento ricco ed energetico. Nel VII-VI millennio a.C. sembra siano state costruite le prime arnie rudimentali e già gli Egizi, circa tremila anni fa, avevano apicoltori esperti che si spostavano lungo il Nilo a seguire la fioritura delle piante tant’è che, in alcune tombe di Faraoni, si sono trovati vasetti di
miele perfettamente conservato. Le donne sumere lo utilizzavano per creme di bellezza mentre i Babilonesi, che si deliziavano con focacce di miele, datteri, sesamo e farina nel secondo millennio a. C., punivano il furto del dolce prodotto. Presso i Greci e i Romani era offerto agli dei nei riti e utilizzato sia nell’alimentazione per salse e dolci, sia nella produzione di bevande come l’idromele e la birra di miele.

Curiosità
Lo sapevate che Malta deve il suo nome al miele. I Romani infatti, che ne facevano un uso superiore alla produzione, erano costretti ad importarne da Cipro, dalla Spagna, da Creta e da Meilat: terra del miele trasformatosi in seguito in Malta.

Provenienza
Se il miele in vendita in Italia proviene totalmente o parzialmente da Paesi extracomunitari deve essere commercializzato con una delle seguenti diciture in etichetta: “miele extracomunitario”, “miscela di mieli comunitari ed extracomunitari”, “miscela di mieli extracomunitari”. Se il produttore vuole sottolineare che è di provenienza nazionale, può dichiarare “miele italiano”

Origine Botanica
Il miele prodotto con nettare proveniente prevalentemente da un’unica specie botanica si dice monofloreale o uniflorale e in etichetta contiene il nome della varietà (ad esempio: “miele di arancio”, “miele di sulla”). Per potersi considerare uniflorale un miele deve essere riconoscibile dalle analisi di laboratorio oltre che per l’aspetto, il profumo e il gusto. E’ piuttosto diffusa l’abitudine di attribuire ad ogni miele unifiorale, soprattutto a quelli provenienti da piante officinali, un uso terapeutico particolare: sicuramente i mieli derivati da queste piante contengono, in piccole quantità, gli stessi principi presenti nei fiori ma mancano ancora elementi obiettivi per sostenere questa affermazione.
I mieli provenienti da diverse specie botaniche hanno in etichetta l’indicazione “millefiori”. In alcuni casi sia le varietà monofloreali, sia quelle millefiori sono protette a livello europeo con Dop o Igp, ma, allo stato attuale, l’uso delle denominazioni è regolato generalmente dalle associazioni locali di produttori, che stabiliscono le regole per l’uso di marchi collettivi.

Qualità e conservazione
La denominazione commerciale Miele è ammessa, per legge, solo per il prodotto fatto dalle api con nettare o melata; chi dovesse commercializzare mieli “artificiali” o fatti con lo zucchero commetterebbe una frode, peraltro poco conveniente. Al miele non è permessa l’aggiunta di nessun additivo, né di coloranti, né di aromatizzanti, né di conservanti, del resto inutili.
La cristallizzazione guidata è una tecnica che permette di ottenere prodotti cristallizzati in maniera fine ed omogenea cioè un miele cremoso. Utilizza esclusivamente procedure molto semplici concettualmente, meccaniche o basate sull’abbassamento della temperatura che, pur migliorando le caratteristiche fisiche ed estetiche dei prodotto, non ne alterano la sostanza. L’indicazione “miele vergine integrale” è nata per distinguere una varietà di miele con caratteristiche qualitative superiori a quelle previste, per legge, per la denominazione di base (miele). Secondo il disciplinare che ne definisce la produzione, il miele vergine integrale è un prodotto tradizionale, estratto per centrifugazione, con umidità idonea a garantire una lunga conservazione naturale, che non ha mai subito riscaldamenti a temperatura superiore a 40° C. né trattamenti che possono modificare le caratteristiche proprie del miele appena estratto. La conservazione, inoltre, deve mantenerne inalterata la composizione cioè le caratteristiche compositive e organolettiche proprie della sua origine naturale.
Un altro criterio di qualità è la buona conservabilità del prodotto, strettamente collegata a un basso contenuto d’acqua: meno acqua residua il prodotto contiene, inferiore è la possibilità di fermentazione la quale avviene se il miele non è sufficientemente “maturo” prima dell’estrazione dall’alveare. Un miele fermentato non è comunque dannoso per la salute, ma è sicuramente un prodotto degradato. Il miele è lungamente conservabile ma il passare del tempo non giova al prodotto e si consiglia quindi di consumarlo entro due anni.

Il miele nella dieta
Il miele è un alimento glucidico con forte potere energetico. Fornisce 320 calorie ogni 100 g ed è facilmente digeribile poiché è costituito prevalentemente da zuccheri semplici quali il glucosio e il fruttosio. Il glucosio entra direttamente in circolo e viene quindi utilizzato immediatamente mentre il fruttosio è consumato più lentamente e garantisce un apporto energetico diluito nel tempo. I mieli scuri contengono di solito potassio, cloro, zolfo, calcio, sodio, fosforo, magnesio, silicio, ferro. E’ consigliato nell’alimentazione degli sportivi, degli anziani e dei bambini e avendo inoltre un elevato potere dolcificante permette di realizzare un piccolo risparmio calorico a livello dietetico.

Qualche ricetta

Cipolline brasate
Ingredienti: cipolline bianche, burro, miele, brodo, aceto, sale.
Preparazione: lasciate a bagno le cipolline in aceto e acqua per qualche ora. Doratele con il burro e caramellatele con il miele. Coprite con il brodo e fatele cuocere, coperte e a fuoco basso, fino all’assorbimento del liquido. Si consiglia un miele aromatico, per esempio timo.

Condimento per insalata
Ingredienti: olio extra vergine di oliva, succo di limone, miele, sale, origano, rosmarino, timo, paprika dolce.
Preparazione: frullate tutti gli ingredienti, regolando le proporzioni secondo il gusto personale. Si può anche conservare in frigo per qualche tempo. Si consiglia un miele aromatico, per esempio tiglio.

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