00 14/09/2008 16:56
28/08/2008 14.53 Email

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maxmerlino


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Registrato il: 03/03/2008
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Mi spiego meglio
L'errore che compie l'aiutante è quello di immedesimarsi nell'aiutato, cioè di mettersi al suo posto. Se uno cade in una buca, non è entrando a mia volta che lo tiro fuori. Lo aiuto da fuori del suo problema, lo aiuto a guardarsi dentro senza condividere questa sua opinione, osservo ciò che gli sta (e mi sta) attorno, cioè gli altri e la situazione in generale e in particolare. In tal modo i suoi problemi che lo circondano, saranno attaccati da lui e da me.
Per chiarire ulteriormente, riporto una mia esperienza. Come in altri post racconto, mio padre è degente con problemi cerebrali. Per alcuni giorni mi ha raccontato di infermieri che lo maltrattavano.
Avevo la possibilità di farmi drenare, immedesimandomi al suo posto e odiando gli infermieri ignoranti, oppure...
Oppure... un giorno (sospettando camuffamenti) gli chiedo che aspetto abbiano questi infermieri e subito mi risponde che hanno la pelle bronzea e gli occhi con una pupilla nera verticale (!) Da lì ho cominciato a fargli prendere coscienza del fatto che c'erano degli esseri (i nostri biondi-a-5-dita) che lo infastidivano. Le prime volte li bruciavo io con delle meditazioni/visualizzazioni, in seguito ha preso via via sempre più coscienza del fenomeno. Anche se non è clinicamente guarito, quegli esseri non sono più tornati.


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"