00 14/09/2008 16:46
Non è vampirizzare , mettere in compartecipazione energia.
Ci sono momenti nei quali ci si sente stanchi o dopo aver subito un forte stress, si ha bisogno di un sostegno, di parlare, o piangere su di una spalla amica.
Questo è un chiedere energia in un certo senso, per rimettersi in piedi, sentirsi accettati o magari anche solo coccolati.
Non c'e' niente di male in questo, anche perchè l'energia che l'amico ti dona viene sicuramente ricambiata dopo in amore, affetto, o a sua volta da un aiuto.
Aiutare un amico rende felici...
Il "vampiro" invece è quello che non è in grado di dare energia, chiede continuamente aiuto, e non vuole neanche in un certo qual modo risolvere i suoi problemi.
Si scarica e chiede energia e basta, tutto il mondo deve girare intorno e lui. Quando sta male, il mondo deve stare male e sapere della sua sofferenza, e l'amico deve per forza essere presente ad aiutare.
Altrimenti che amico è?
Come ha detto il prof. sto sperimentando sulla mia pelle che neanche un megatone di energia e tanta amicizia e comprensione, possono migliorare la situazione.
Per quanto mi dibatta, con approcci amichevoli, facendo tirate di orecchie, e facendo da spalla, comunque il risultato è momentaneo.
Dopo al massimo un giorno si ritorna all'asciugamento.
E' una cosa triste, perchè è un amico che si ritrova in questa situazione, ed io non abbandono gli amici, ma le cose sono cosi, e cercherò comunque di stabilizzare la situazione.
Il problema del vampiro è che non ha amore in se, si odia, e questo lo mette in degrado energetico costante.
E' come mettere acqua in uno scolapasta.
Lui chiede continuamente di riempire lo scolapasta, tu ci riesci, ma lui non è in grado di mantenere l'energia, ne di assorbirla dall'amore interiore.


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"