Pensieri filosofi.

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ultimotemplareterra
00sabato 15 novembre 2008 01:20
Considerazioni
Vorrei tanto riuscire ad esprimere bene quello che penso e provo, e per quanto riesca delle volte ad avvicinarmi alla reale condizione del cuore che mi spinge a scrivere

L’universo sembra una grande equazione che esprime tutte le combinazioni archetipiche che possono esistere.
E questo ne fa la dimostrazione naturale dell’esistenza di una entità unica che ha voluto tutto questo per sperimentare se stesso in tutte le possibili forme.

Nella manifestazione di questa grande entità esistono tutte le combinazioni e le rappresentazioni di quello che si può immaginare.
Non c’e’ niente di immaginabile che già non esista in questo ologramma fatto per questo.

Questo universo è matematico e descrivibile in ogni suo modo di esistere e manifestarsi, quindi è solo una rappresentazione fatta dal pensiero di un’altra entità che ne supera le possibilità stesse.

L’uomo e probabilmente tutti gli esseri viventi hanno la possibilità di entrare in contatto con questa entità superiore perché ne fanno parte, ne sono cellule e ne creano la stessa perfezione.
Il sentimento infatti sembra al di fuori di questa grande equazione, un po come se si paragonasse il sistema nervoso e quello linfatico.
Contribuiscono entrambi a completare e rendere completa l’entità unica.

Se l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza con questa entità allora si può immaginare che l’entità stessa possa anche essere inconsapevole di quello che manifesta al suo interno.

Prendendo in esempio la teoria Malanghiana che dimostra l’esistenza di creature senza “anima” che vivono in questa manifestazione parassitando quelle che la possiedono per procreare la vita, il concetto della combinazione degli archetipi in ogni sua possibile manifestazione sembra avere un senso.
Risulterebbe ovvio dunque la loro essenza cosi come ovvia anche l’esistenza di creature che siano solo “anima”
A che servirebbe dunque combattere per distruggere entità che devono per forza esistere all’intenrno dell’ologramma.
Infatti la loro esistenza ne dimostra la totale manifestazione.
Se l’uomo dunque volesse evitare di essere parassitato da questi esseri, dovrebbe semplicemente fondersi con essi creandone una unica entità completa.
Cosa che sembra una soluzione di una equazione…
La possibilità di fermare il parassitaggio dell’uomo sembra comunque fattibile per il concetto stesso che la volontà sia l’unica forza che sembra modificare la manifestazione.
Occorre rendere semplicemente più facile per l’equazione interrompere il parassitaggio.
Per quale motivo queste entità dovrebbero smettere di parassitare?
Solo per il motivo che non ne avessero più bisogno per procreare la loro immortalità sull’ologramma.
Quindi la domanda che salta davanti alle altre.
E’ possibile che nella equazione universo delle creature risultino immortali?

Bisognerebbe iniziare a questo punto a meditare sulla morte ed il suo significato.
Il pianeta terra girando sul suo asse da l’illusione che il sole scompaia dietro all’orizzonte, portando la notte e mostrando oggetti luminosi che la luce del sole maschera durante il giorno.
Tutti gli esseri viventi hanno due cicli fondamentali che li tengono in vita e sono la fase di veglia e quella del sonno.
Fasi che portano l’essere in due stati completamente diversi che ne completano il funzionamento ad immagine e somiglianza del tutto.
La morte è una manifestazione del sonno, e come possiamo osservare la coscienza e l’incoscio nel sonno risultano più attivi a differenza delle altre fasi.
Questa sembrerebbe la dimostrazione di una necessaria morte del corpo per andare in una fase diversa verso l’interno di se stessi.
Tutto sembra un pulsare a diverse frequenze che creano un infinito di possibilità.
Come risultato di questo ragionamento si intuirebbe che l’alieno che distaccatosi dalla parte animica per fermare il ciclo vita e morte, starebbe facendo una forzatura poco logica per rimanere costantemente nella fase materiale.
Ne risulterebbe ovvio che facendo una tale scelta, la parte animica verrebbe soppressa definitivamente o comunque nascosta in una zona incoscia irraggiungibile.
Io credo che l’alieno sia l’uomo primo che per logica ha scelto di ribellarsi alla oscillazione dell’universo perdendo il contatto cosciente con la parte animica.
Questa possibilità potrebbe capitare anche all’uomo di oggi, teso a voler rimanere in vita senza nessun cotrollo e non accettando le oscillazioni della manifestazione.
Il concetto di controllo dovrebbe dunque essere rivisto, perché se un controllo è fatto per regolazione di un sistema omogeneo, non causerebbe repressione di nessun tipo ma solo un giusto equilibrio tra dentro e fuori, tra vita e morte.
Per questo non posso essere d’accordo per ora con la tesi della ribellione generale a qualsiasi controllo animico a scopo evoluzione; al contrario lo ritengo pericoloso per la possibilità di perdita di una parte fondamentale della cosituzione umana.
Anche il concetto di mente dovrebbe essere rivisto in modo da considerarlo omogeneo e direttamente collegato all’anima.
Io credo che la mente non riesca bene a seguire l’evoluzione verso la consapevolezza e la comprensione a causa di un retaggio storico deviato a sua volta dall’influenza aliena e massonica.
L’equilibrio comunque rimarrebbe inalterato in un sistema infinito ed è proprio compito dell’uomo di oggi cercare di dirigere questo equilibrio verso un concetto olistico anziché polare.
Questa fase di comprensione è quasi raggiunta ma anche se non avvenisse e diventassimo veramente alienati parassitanti, l’uomo comunque sarebbe sempre presente nel suo tentativo come in un eterno gioco alla ricerca del se.
Buona esistenza dunque  [SM=g10672] [SM=g7310]

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