Altra tragedia

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00giovedì 1 maggio 2008 19:22
NOtizia trovata qui gazzettadimantova.repubblica....a-Roma/1452618

A mezz'aria, tesa tra il cavo d'acciaio che l'ha strappata al canale e il blocco di cemento che la riporterebbe sul fondo, straziata dalla permanenza in acqua e dalla trazione, la carcassa somiglia più al volto del suo aguzzino che alla cagnetta che era. Roma, segugio di tre anni, è stata ammazzata in un modo orrendo. Da chi? Il microchip, che ancora aveva, è il punto di partenza dell'indagine.

La segnalazione che ha fatto intervenire le guardie ecozoofile è dell'altra sera, anche se qualcuno è pronto a giurare che quella chiazza scura, a mezz'acqua, era là da almeno cinque o sei giorni. Visibile, perché il peso legato al collo lasciava libera tanta corda che il posteriore del cane era risalito fino ad palmo dalla superfici: è bastato uno sguardo ai volontari, per capire e chiamare i soccorsi per il recupero. Ma con solo mezz'ora di luce ancora, vigili del fuoco e guardie l'altra sera non hanno potuto che fare un sopralluogo, pianificare l'intervento e darsi appuntamento per l'indomani mattina.

Alle otto e mezzo, puntuali, davanti alla balaustra in cemento che delimita il canale Fossa di Pozzolo, nei pressi della chiusa di Marengo, c'erano anche i tecnici del servizio veterinario dell'Asl. Un vigile del fuoco s'è calato in acqua ed ha agganciato le zampe posteriori, s'è allontanato ed ha alzato il braccio per dar segnale di tirar su. Lentamente, dall'acqua sono usciti il corpo, il collo e la testa stretti nel cappio e il peso annodato all'altra estremità della corda: un blocco di cemento da quindici chili. La carcassa è stata poi affidata ai veterinari dell'Asl a cui l'Anpana ha chiesto di effettuare un'autopsia per capire se la cagnetta è stata annegata o se invece è stata scaricata nel canale quando era già morta e, in quel caso, le cause del decesso. Insomma il peso legato al collo è servito ad ammazzare o a sbarazzarsi di un corpo ingombrante? Sul piano della brutalità cambia poco, su quello della legalità sciogliere il dilemma può rivelarsi decisivo. Perché se la cagnetta è morta per cause naturali, chi l'ha gettato in acqua rischia ben poco, se invece è stato uccisa (anche prima di finire in acqua) la pena può arrivare a due anni di carcere o trentamila euro di multa.

Dall'analisi del microchip, intanto, le guardie dell'Anpana sono risalite all'identità dell'animale - un segugio italiano di media taglia, nato nel maggio del 2005, chiamato Roma - e al suo proprietario di Castelletto Borgo. Agli agenti della polizia locale che in tarda mattinata hanno suonato alla sua porta chiedendo conto della sua cagnetta, si è giustificato dicendo d'averla prestata da poco ad un camionista di Goito, appassionato anche lui di caccia, e che quello se l'era fatta scappare. «Gli avevo detto di prenderla in prova per qualche settimana - ha raccontato il proprietario - libero di ridarmela indietro in qualsiasi momento. Nulla di strano finché la settimana scorsa mi ha chiamato dicendo che era sparita». Scappata? Un furto? Una ritorsione? Ma sicuro che è sparita? Appena rientrerà nel Mantovano, toccherà al camionista rispondere alle domande delle guardie.
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