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Tratta dei cuccioli

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2008 14:33
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Sesso: Femminile
Tratta dei cuccioli, in campo il governo
Pressioni sui Paesi dell'Est per intensificare i controlli veterinari e di polizia. Frattini: «Servono norme Ue»

MILANO - Nuove regole a livello europeo; maggiori controlli nei Paesi di origine da parte di forze dell'ordine e autorità sanitarie; introduzione nell'ordinamento della nuova fattispecie di reato di «traffico di animali da compagnia». Sono queste alcune delle misure che il governo italiano intende sostenere per contrastare il fenomeno dell'importazione illegale di cuccioli dall'Est europeo, un business da 300 milioni di euro contro cui è partita nei giorni scorsi una grande mobilitazione della Lav e nella cui opera di contrasto sono da tempo impegnate forze di polizia, corpo forestale e guardia di finanza. Le hanno presentate a Montecitorio il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini.

«COLLABORAZIONE ATTIVA» - Frattini ha parlato di «dati preoccupanti» in relazione ai numeri di un fenomeno che sembra non conoscere crisi, spinto da una domanda elevata e dalle grandi possibilità di arricchimento offerte a coloro che, a vario livello della filiera, stanno dietro a questo smercio. Che prolifera - e rende - proprio perché basato sulle irregolarità, sugli obblighi sanitari e burocratici aggirati, sul non rispetto dei protocolli di allevamento e di trasporto finalizzati al benessere e alla piena salute degli animali. «Uno dei primi obiettivi - ha spiegato Frattini - deve essere quello di ottenere la collaborazione attiva dei Paesi di partenza di questi animali, affinché effettuino controlli anche straordinari per bloccare il traffico illegale e rispettino gli standard sanitari e le procedure previste per i trasporti autorizzati». Che non sono solo «scartoffie», ma anche l'effettuazione delle vaccinazioni, l'inserimento del microchip sottocute, l'attesa di un'età minima di 3 mesi prima di separare i cuccioli dalle loro madri e far loro affrontare il lungo viaggio verso l'Italia e gli altri paesi dell'Europa occidentale, a cui questi trafficanti si rivolgono.

VIAGGI DELLA MORTE - Molto spesso, questi lunghi trasferimenti, si rivelano dei veri e propri viaggi della morte: gli animaletti, non sufficientemente vaccinati e non ancora abbastanza sviluppati, vengono stipati in scatole di cartone (di qui la scelta della Lav di ribattezzare «Rompiamo le scatole ai trafficanti» la propria campagna di raccolta firme), senza luce e con pochissima aria, e rinchiusi all'interno di bagagliai di normali auto o piccoli furgoni che possono passare con maggiore disinvoltura i controlli alle frontiere. Peraltro molto limitati visto che gli spostamenti avvengono perlopiù all'interno del territorio Ue.

NORME A LIVELLO EUROPEO - I Paesi chiamati in causa sono l'Ungheria, la Slvoacchia, la Polonia, la Romania, la Repubblca Ceca, la Slovenia e la Bulgaria. Ma anche Estonia, Lettonia, Lituania, Russia, Bielorussia e Ucraina. E' a tutte queste nazioni che il governo italiano si rivolgerà chiedendo che siano intensificati i controlli all'origine da parte delle autorità veterinarie e doganali. «Ho chiesto inoltre alla commissaria europea alla Salute, Androulla Vassiliou, un intervento di armonizzazione delle norme - ha spiegato Frattini -. Occorre arrivare alla revisione degli standard dei microchip, che renda possibile una completa e sicura tracciabilità degli stessi e l'adozione delle misure che intervengono sulle pratiche di allevamento degli animali da compagnia».

VIOLAZIONI A TAPPETO - Per il sottosegretario Martini, «questo traffico è divenuto una piaga che mette a repentaglio la salute pubblica esponendola ai rischi collegati sulla mancata profilassi degli animali e alle condizioni igienico sanitarie in cui sono mantenuti». Le ispezioni dei carabinieri dei Nas parlano chiaro sull'entità delle violazioni delle leggi: su 1.189 ispezioni fatte su esercizi di vendita, allevamenti, strutture di addestramento, attività di dog-sitter, servizi di toelettatura, ambulatori privati e canili sanitari, ha riferito Martini, sono state accertate 639 violazioni di cui 102 a carattere penale e 532 a carattere amministrativo.

«REATI CONTRO TUTTI NOI» - Grande soddisfazione è stata espressa dalla Lav. «Gli impegni presi dal governo sono un'importante risposta e possono risultare decisivi nella lotta a questo traffico - ha detto il presidente Gianluca Felicetti -. I reati sono effettuati contro gli animali e contro tutti noi, visto che si evade il fisco e si mette a repentaglio la salute pubblica. Ai cittadini chiediamo di evitare di acquistare cuccioli, preferendo sempre l'adozione di un quattrozampe, peraltro gratuita, da un canile. Ce ne sono decine di migliaia che attendono una nuova famiglia, questo sarebbe per loro il più bel regalo di Natale».


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06/12/2008 14:33
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